domenica 22 gennaio 2012

Yoga e Training Autogeno




Dalle radici sanscrite yuj che significa “unione” o “vincolo”, jugit ossia il giogo che si fissa sul collo dei buoi per attaccarli all’aratro, o jukta ossia le cinghie o le briglie che uniscono due o più cavalli un carro da trainare. 
Yoga indica l’insieme delle tecniche che consentono il congiungimento del corpo, della mente e dell’anima con dio (o paramatma), l’unione tra jivatman (energia individuale) e paramatman (energia universale). Colui che segue e pratica il cammino dello yoga è chiamato yogi o yogin (le donne sono dette yogini). La prima grande opera indiana che descrive e sistema le tecniche dello yoga è lo Voga Sutra (aforismi sullo yoga), redatto da Patanjali, che raccoglie 185 aforismi. Gli studi tradizionali indiani identificavano patanjali con l’omonimo grammatico vissuto nel III secolo a.c. ma studi filologici più moderni hanno postdatato la redazione dell’opera ad un’epoca presumibilmente altomedievale.
La diffusione di pratiche risalenti a quella tradizione in occidente, avvenuta tra il diciannovesimo e ventunesimo secolo, come la meditazione (dhyana), gli esercizi di controllo del respiro (pranayama) o le asana (le celebri “posizioni” con cui lo yoga viene comunemente identificato tout-court). Ha tralasciato quasi sempre gli altri livelli, ed in particolare i primi due iniziali e per questo fondamentali.
Ciò è dovuto al fatto che nella società occidentale il rapporto con lo yoga non è mai stato strettamente relazionato alla religione (in particolare quindi all’unione dell'anima con tsvara, il signore). Ma è sempre stato inteso come una disciplina che mira al riequilibrio psicofisico dell'uomo ed al raggiungimento di uno stato di “ben-essere”.

Karate




«( ...) proprio come uno specchio che riflette le immagini senza distorsioni.
come in una tranquilla vallata che rimanda l'eco, così uno studente di
karate deve purgare se stesso da pensieri egoisti e malvagi poiché 
solamente con una mente ed una coscienza chiara e limpida (vuota) 
egli potrà capire ciò che sta ricevendo...la forma fondamentale 
dell’universo è vuoto (kara) e quindi il vuoto è esso stesso forma  (...)»
(Gichin Funakoshi)

Il karate è un’antica arte marziale atta alla difesa delle persone originaria dell’isola giapponese di Okinawa e trae origine dall’unione di due scuole correnti marziali: il te autoctono e il kenpo cinese e prevede la difesa a mani nude, senza l’ausilio di armi, anche se la pratica del kobudo di Okinawa che prevede l’ausilio delle armi tradizionali, è strettamente collegata alla pratica del karate.
Attualmente viene praticato in versione sportiva (privato delle sua componente marziale e finalizzata ai risultati competitivi tipici dell’agonismo occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale. Nel passato, era studiato e praticato solo da uomini, ma col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.
Nato come arte marziale che insegna il combattimento e l’autodifesa, con il tempo il karate si è trasformato in filosofia di vita, in impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, in insegnamento a “combattere senza combattere”, a diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. Solo quando questo insegnamento verrà compreso appieno, sostengono i suoi estimatori, l’allievo potrà essere veramente libero e realizzato.

Danza Jazz





La Danza Jazz è l’insieme di vari stili e tecniche di danza non facili da etichettare.
Anticamente questo termine indicava una tradizionale danza della comunità Afroamericana ma ha preso spunto anche da altre civiltà: ha ereditato il movimento europeo che ha affinato e contribuito all’eleganza nel movimento, e quello africano che ha dato l’impulso ritmico e il fascino primitivo.
Questo tipo di danza è perciò considerato un miscuglio di tradizioni africane ed europee il termine “danza jazz” viene usato per descrivere un tipo di movimento in continua evoluzione proprio perché legato ai cambiamenti della cultura: dalle danze sociali degli anni Venti allo sviluppo delle danze teatrali, fino ad arrivare ad oggi con l’hip hop e il funky jazz. I principi della danza jazz sono l’uso dell’energia e l’improvvisazione.
È caratterizzata da movimenti ampi molto espressivi, composti da ritmo e controritmo, con intervalli di salti, cadute e rialzate, tensioni e rilassamenti. Risulta altamente coreografica ed è stata determinante per
lo sviluppo del teatro musicale di Broadway e del genere cinematografico hollywoodiano meglio noto come “musical”.
Questo corso, tenuto da Antonella Parravicini, parte proprio dal pensiero di Schopenhauer che intende la musica come massima espressione dell’idea e le tecniche di danza confluiscono in un unico stile personale, non codificato, per poter suscitare nel pubblico l’emozione data dal movimento.
Quindi, il movimento inteso come vero e proprio strumento di comunicazione e linguaggio aperto a tutte le forme di conoscenza, versatile ed elastico. Questa è la Danza Contemporanea Jazz.

Contact Improvisation




La Contact Improvisation è una tecnica di danza nata negli Stati Uniti negli anni Settanta. 
Steve Paxton, pilastro fondamentale di questa nuova espressione corporea, contribuì a diffondere la nuova danza tralasciando il formalismo codificato delle altre danze per esplorare con il “contatto” le nuove possibilità di movimento. Movimenti non convenzionali, creati all'istante, sviluppano un dialogo fisico in cui tutti i sensi sono coinvolti. 
Rapporto con la forza di gravità, dare e ricevere il peso del corpo. Relazionarsi con lo spazio e con il tempo sono caratteristiche fondamentali che stimolano i nostri riflessi, il nostro ascolto interiore così come quello degli altri per arrivare a trovare il contano. Con uno o più corpi, sviluppando fiducia e percezione globale.

Baby Gym


Baby Gym

Questo corso è  dedicato ai bambini dai 2 ai 4 anni di età.
La Baby Gym si interpone fra l'ambiente e il bambino con lo scopo di educarlo, cioè di favorirne lo sviluppo. La relazione del bambino con il mondo circostante si svolgerà attraverso un intermediario, l’educatore che cercherà di facilitargli la relazione con il mondo, di favorirne lo sviluppo degli aspetti della personalità e di fornirgli gli strumenti di integrazione attraverso l’elaborazione della fase motoria. Quindi educazione corporea come dato fondamentale dell’azione educativa. E questo avviene in 5 aree specifiche:

1. L’imitazione
Attraverso modelli di movimento e prestazioni che affascinano il bambino soprattutto se gli sembrano realizzabili e sono dimostrati da persone che ama.
2. La curiosità
Stimolare il comportamento esplorativo che attraverso il movimento raggiunge il fine desiderato. Quindi giocattoli, oggetti che provocano reazioni nuove e l’interesse verso ciò che non si conosce.
3. La creatività
Trovare il nuovo, scoprire, giocare con i movimenti di base. La creatività è una conseguenza della curiosità.
4. Il comportamento ludico
Il gioco come “banco di prova” del comportamento sociale. Fanno parte del processo di socializzazione giochi che implicano attenzione e giochi di movimento, come di regole e di ruoli.
5. La comunicazione
Per sviluppare ed elaborare la sua persona, il bambino ha assolutamente bisogno della presenza degli altri con la conseguente possibilità di comunicare.

Danza Classica




Il termine danza classica (o danza accademica) deriva dal fatto che questo stile di danza si avvale di una tecnica chiamata tecnica accademica perché è stata codificata dai maestri dell’Académie Royale de Danse, fondata a Parigi dal Re Luigi XIV di Francia nel 1661, con l'intento di fissare e sviluppare i principi fondamentali dell'arte coreografica. Nell’ambito di questa Accademia lavorò Pierre Louis de Beauchamps, il maestro e coreografo che ha codificato le cinque posizioni classiche (già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del quattrocento e del cinquecento) - assumendole a regola per iniziare e terminare i passi - e che ha fissato le norme per l'esecuzione dei principali passi di danza allora conosciuti stabilendone anche la terminologia. Per questo motivo i nomi dei passi della danza
accademica sono in lingua francese. I metodi di insegnamento e gli stili della danza classica sono vari. Oltre al Francese vi sono il metodo Russo, che porta il nome della danzatrice e maestra Agrippina Vaganova, quello Inglese, della Royal Academy of Dance, quello Danese, ideato dal grande coreografo August Bournonville nel XIX secolo, infine quello Italiano, denominato metodo Cecchetti, dal maestro Enrico Cecchetti. Il metodo Americano, il più recente, deriva dalla scuola Russa importata in America dal grande coreografo George Balanchine.

domenica 15 gennaio 2012

Benvenuti!



La scuola ricerca Teatro Danza Myricae è stata fondata nel 1994. Myricae non è solo una semplice scuola di danza. Myricae è un luogo dove crescere, diventare grandi nella sensibilità e nella attenzione alle semplici, determinanti cose quotidiane. Un lavoro comune e minuzioso condiviso nel cuore prima ancora che nella faticosa precisione di passi e movenze. 

Vienici a trovare: siamo a Roma, via Cesarea n.17, zona San Paolo.